FISCALITA

Il bollettino Rav va in pensione

PagoPA è una piattaforma che, mettendo in collegamento cittadini, Pubbliche amministrazioni e Prestatori Servizi di Pagamento, permette il pagamento dei tributi in modo semplice e sicuro; il cittadino, in particolare, può

scegliere quale strumento di pagamento utilizzare in base alle sue preferenze e alle sue abitudini, ricevendo in tempo reale l’attestazione dell’avvenuto pagamento, mentre la Pubblica amministrazione può chiudere automaticamente la posizione debitoria aperta.

Con un comunicato stampa dello scorso 8 ottobre AER (Agenzia delle entrate-Riscossione) informa che l’utilizzo di pagoPA – il sistema dei pagamenti realizzato dallo Stato e gestito dalla nuova società pagoPA Spa nell’ambito dell’attuazione dell’Agenda digitale italiana – viene esteso anche alle cartelle di pagamento.

Il nuovo modulo

Il nuovo modulo di pagamento pagoPA sostituirà gradualmente il bollettino Rav, tramite il quale nel 2018 cittadini e aziende hanno effettuato oltre 15 milioni di pagamenti di cartelle e avvisi, qualcosa come quasi il 90% del totale delle transazioni. Nel comunicato si legge che l’adozione del modulo di pagamento costituisce un ulteriore momento di slancio nell’ambito del programma innovativo avviato da AER per offrire servizi sempre più accessibili, tempestivi e di semplice utilizzo.

Il nuovo modulo permette di reperire velocemente le informazioni utili al contribuente e di aggiornare l’importo dovuto alla data del versamento; inoltre, include il QR code per pagare facilmente anche tramite telefono cellulare. Come avveniva con il bollettino Rav, si può pagare online oppure presso gli uffici di Poste Italiane, banche, tabaccai e gli altri canali aderenti al nodo pagoPa.

I bollettini Rav ricevuti e relativi a comunicazioni già inviate, come ad esempio il perfezionamento della rottamazione-ter delle cartelle esattoriali, potranno continuare a essere utilizzati per il versamento, e lo stesso dicasi per tutte le comunicazioni che verranno ancora inviate con i Rav, fino a quando si chiuderà la fase di passaggio a pagoPA.

Numeri importanti

Negli ultimi tre anni 4,7 milioni di versamenti sono stati eseguiti tramite il sistema pagoPA e ricevuti dall’Agenzia delle entrate-Riscossione, con un significativo e progressivo aumento di queste operazioni proprio verso AER.

Nel 2017 è stato attivato il nuovo sistema per i canali web dell’Agenzia – sito internet e app Equiclick – e sono state registrate oltre 250.000 operazioni, mentre nei primi 8 mesi dell’anno in corso ci sono state 2,2 milioni di transazioni, conseguenza dell’estensione di pagoPA anche agli altri operatori aderenti al nuovo sistema di pagamento elettronico.

Risulta evidente che si tratta di numeri inevitabilmente destinati ad aumentare in modo esponenziale, a seguito dell’inserimento diretto nella cartella di pagamento del modulo pagoPA in sostituzione del “vecchio” bollettino Rav.

Anche perché sono sempre di più i cittadini che decidono di pagare cartelle e avvisi avvalendosi di  canali di pagamento diversi dallo sportello fisico: si è detto degli oltre 15,8 milioni di transazioni nel 2018, a fronte dei versamenti effettuati agli sportelli della riscossione, che sono stati 1,4 milioni. Questa tendenza risulta confermata anche nei primi otto mesi del 2019, con oltre 10 milioni di operazioni eseguite tramite modalità di pagamento alternative, rispetto ai 750.000 versamenti presso gli sportelli.

Le novità

Il nuovo modulo di pagamento che AER sta inviando insieme alle cartelle si riconosce facilmente per il logo pagoPA e contiene due sezioni da utilizzare alternativamente, a seconda del canale di pagamento scelto: una per “Banche e altri canali”, con un QR code e un codice CBILL, e una per i pagamenti presso “Poste Italiane” contraddistinto dal riquadro Data Matrix.

E’ stampato in modalità fronte/retro, utilizzabile sia per il pagamento in unica soluzione sia per il versamento rateizzato in base allo specifico documento a cui sarà allegato (cartella, rateizzazione).

L’elemento fondamentale è costituito dal “Codice modulo di pagamento”, composto da 18 cifre, che permette il collegamento alla cartella o all’atto ricevuto.

Cosa non cambia

Resta tutto invariato per i contribuenti che possono continuare a utilizzare i sistemi di pagamento fisici e telematici attualmente abilitati, come sono il sito, le app, banche, poste, tabaccherie, ricevitorie, bancomat e sportelli: potranno sempre pagare la somma a debito con la carta di credito o di debito, tramite addebito in conto corrente o con le altre modalità previste.

Chi va fisicamente allo sportello della posta, della banca o dell’Agenzia di Riscossione può presentare il modulo pagoPA all’operatore, che utilizzerà la sezione con i dati riferiti al canale di pagamento scelto.

Chi paga tramite i servizi telematici, come il portale dell’Ente di Riscossione o l’home banking, deve inserire il “Codice modulo di pagamento” di 18 cifre e l’importo da pagare riportati nel modulo pagoPA. Ancora più semplice il pagamento con smartphone e tablet tramite app: è sufficiente inquadrare il QR Code o il Data Matrix (sul modulo sono i codici rappresentati da un codice a barre quadrato), perché il sistema identifica subito il corrispondente versamento da effettuare

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