ECONOMIA LAVORO

Gli Indici sintetici di affidabilità sostituiscono gli studi di settore

Prende corpo il definitivo superamento degli studi di settore, introdotti dal 1993 – da molti ormai considerati uno strumento di accertamento superato – e la loro definitiva sostituzione con un nuovo strumento per il calcolo dell’importo da versare all’erario: la Commissione degli esperti ha presentato i nuovi Indici sintetici di affidabilità fiscale (Isa), in vigore a regime dal 2018 e introdotti in sede di conversione del DL n. 193/2016 (Decreto Fiscale), collegato alla Legge di bilancio 2017.

Nell’ambito delle iniziative volte a migliorare il rapporto tra contribuenti e Fisco incentivando la compliance, con un comunicato stampa dello scorso 7 marzo l’Agenzia delle Entrate rende noto che “… sono stati presentati i nuovi Indici sintetici di affidabilità fiscale, che daranno vita a un rapporto completamente nuovo tra Fisco e contribuenti”. Dal 2018 imprese e professionisti potranno avere un riscontro trasparente della correttezza dei comportamenti fiscali adottati grazie a una nuova metodologia statistico-economica in grado di fissare il grado di affidabilità su una scala da 1 a 10. I contribuenti che in base agli Indici sintetici di affidabilità risulteranno attendibili potranno accedere a importanti livelli di premialità, tra i quali un iter accelerato per i rimborsi fiscali, l’esclusione da alcuni tipi di accertamento e una riduzione dei termini per gli accertamenti fiscali.

 

A regime nel 2018

Il calendario prevede che entro dicembre 2017 saranno approvati, e quindi operativi in via sperimentale, i primi 70 Isa, che interesseranno circa un milione e mezzo di contribuenti: in particolare, saranno sviluppati 29 Indicatori per il settore del commercio, 15 per le manifatture, 17 per i servizi e 9 per i professionisti. Entro il prossimo anno lo strumento sarà reso disponibile anche per i contribuenti dei restanti 80 settori economici, il che sancirà il definitivo pensionamento degli studi di settore.

 

Come funzionano

Gli Indici sintetici sono formati da un insieme di indicatori elementari di affidabilità e di anomalia che permette di collocare il livello dell’affidabilità fiscale di un contribuente su una scala da 1 a 10.

Gli indicatori elementari di affidabilità misurano l’attendibilità di relazioni e rapporti tra grandezze di natura contabile e strutturale, “tipici per il settore e/o per il modello organizzativo di riferimento”; gli indicatori elementari di anomalia, invece, valutano incongruenze e situazioni di normalità/coerenza del profilo contabile e gestionale con un carattere “strano” rispetto al settore e al modello organizzativo cui sono riferiti. L’indicatore verrà calcolato sulla base dell’attività economica svolta in maniera prevalente. Non ci sarà più un calcolo statistico che prevede l’applicazione di un singolo parametro per imprese di fatturato e dimensioni diverse: per ciascuna attività professionale, piccola e media impresa, ci sarà un calcolo basato su indicatori specifici.

Una novità: per calcolare il modello di regressione saranno presi in considerazione i dati panel di un periodo temporale più ampio, 8 anni, il che renderà i calcoli degli importi a debito sulla scorta di dati più precisi e stime più efficaci.

Un’altra novità, considerata importante da molti, è che sarà possibile versare gli importi effettivamente dovuti secondo la situazione economica della propria attività, quindi in base alla propria reale capacità contributiva, mentre non erano pochi i contribuenti che erano disposti a dichiarare e pagare in base alle risultanze degli studi di settore, quindi più di quanto realmente fatturato per evitare controlli e sanzioni.

 

Quali settori economici

In questa prima fase la sperimentazione degli Indici di affidabilità ha interessato otto comparti economici:

  • il commercio all’ingrosso di macchine utensili;
  • il commercio al dettaglio di abbigliamento, calzature, pelletterie ed accessori;
  • l’amministrazione di condomini, la gestione di beni immobili per conto terzi e i servizi integrati di gestione agli edifici;
  • le attività degli studi di ingegneria;
  • le fabbricazioni di calzature, parti e accessori;
  • la produzione e il commercio al dettaglio di prodotti di panetteria;
  • la manutenzione e la riparazione di autoveicoli, motocicli e ciclomotori;
  • i servizi di ristorazione commerciale..

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