ECONOMIA FISCALITA

Ecofin e imposta sulle società: elusione e nuovi obblighi per gli intermediari

Poiché le strutture di pianificazione fiscale transfrontaliera diventano sempre più sofisticate, per gli Stati membri risulta sempre più complicato proteggere le basi imponibili nazionali dall’erosione.

Con un comunicato stampa il Consiglio Economia e Finanza (Ecofin) informa che, rispetto al fenomeno dell’elusione dell’imposta sulle società, è stato raggiunto un accordo sugli intermediari fiscali.

Lo scorso 13 marzo il Consiglio ha raggiunto un accordo su una proposta finalizzata ad accrescere la trasparenza per far fronte a una pianificazione fiscale transfrontaliera aggressiva e ambigua: il progetto di direttiva – che intende prevenire la pianificazione fiscale aggressiva consentendo un maggior controllo delle attività degli intermediari fiscali – è l’ultimo di un insieme di misure volte a prevenire l’elusione dell’imposta sulle società, che richiede intermediari come dottori commercialisti, consulenti fiscali, contabili e avvocati capaci di elaborare e/o promuovere sistemi di pianificazione fiscale per segnalare sistemi ritenuti potenzialmente aggressivi.

In linea generale l’accordo rispecchia l’azione 12 del Piano d’azione dell’OCSE del 2013, è volto a prevenire l’erosione della base imponibile e il trasferimento degli utili.

I Paesi membri dovranno scambiare automaticamente le informazioni che ricevono attraverso una banca dati centralizzata, il che permetterà di individuare in anticipo i nuovi rischi di elusione fiscale e adottare misure per bloccare meccanismi dannosi.

Gli Stati membri saranno obbligati a imporre sanzioni agli intermediari che non rispettano le misure di trasparenza e la nuova normativa europea, che impone agli intermediari finanziari di applicare controlli e monitoraggi pressanti sui clienti.

Il Ministro delle Finanze della Bulgaria, paese che attualmente occupa la presidenza del Consiglio, ha dichiarato che “Il rafforzamento della trasparenza è fondamentale per la nostra strategia di lotta all’evasione e all’elusione fiscale. Se le autorità ricevono informazioni riguardo a sistemi di pianificazione fiscale aggressiva prima che questi siano attuati, esse saranno in grado di colmare le lacune prima che il gettito vada perduto”.

Il progetto di direttiva fissa gli “elementi distintivi” per individuare i tipi di sistemi da segnalare alle autorità fiscali: l’obbligo di segnalare un sistema non significa in automatico che lo stesso sia dannoso, ma solo che dovrebbe essere ulteriormente esaminato dalle autorità fiscali.

Nella lotta senza quartiere all’evasione fiscale, nello specifico le sempre più frequenti frodi transfrontaliere che permettono di eludere le tassazioni più pesanti, va ricercata la ragione principale che ha spinto i Ministri finanziari dell’Unione a proporre e far approvare la nuova direttiva.

 

I dubbi dei commercialisti

In Italia, dunque, al fine di evitare le evasioni fiscali transfrontaliere, gli intermediari fiscali avranno l’obbligo di segnalare all’Agenzia delle Entrate sistemi di pianificazione fiscale ritenuti potenzialmente aggressivi: in sostanza, i consulenti dovrebbero denunciare tutte le operazioni dei clienti che, in base al testo della nuova normativa, renderebbero possibile l’attuazione di sistemi di pianificazione fiscale volti a ridurre considerevolmente il pagamento delle imposte dovute.

In proposito vanno però segnalati i dubbi e lo scetticismo con i quali l’accordo è stato accolto dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Dottori Commercialisti: il numero delle operazioni da segnalare, che potrebbe diventare effettivamente troppo elevato, la possibilità che fra le operazioni sospette potrebbero rientrare alcune misure di sostegno alle imprese varate dal Governo, il fatto che, pur ribadendo che è giusto che le tasse vengano pagate, potrebbe incrinarsi il rapporto di fiducia tra professionista e cliente, l’eventualità di errori di valutazione e la possibile conseguenza di un esodo di clienti verso Paesi extra Ue dove i professionisti non hanno tali obblighi.

 

I tempi

Il Consiglio adotterà definitivamente la direttiva quando il testo sarà stato messo a punto in tutte le lingue ufficiali.

Gli Stati membri avranno tempo fino al 31 dicembre 2018 per recepirla nelle proprie legislazioni e regolamentazioni. I nuovi obblighi di segnalazione si applicheranno a decorrere dal 1º luglio 2020. Gli Stati membri avranno l’obbligo di scambiare informazioni ogni tre mesi, entro un mese dalla fine del trimestre nel quale le informazioni sono state comunicate, per cui il primo scambio automatico di informazioni sarà completato entro il 31 ottobre 2020.

 

 

 

 

 

 

 

 

Desidero ricevere in abbonamento gratuito il vostro periodico FiscotoDay