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Diritto d’autore e internet: approvata la direttiva che riforma il copyright

In materia di diritto d’autore nel mercato unico digitale la proposta di Direttiva dell’Unione europea – 2016/0280(COD), approvata il 20 giugno 2018 dalla Commissione giuridica del Parlamento

europeo – si propone di armonizzare il quadro normativo comunitario nell’ambito delle tecnologie digitali e, in particolare, di Internet, costringendo le grandi piattaforme online a stipulare accordi con i titolari dei diritti d’autore, pagando per il materiale utilizzato in rete e garantendo loro una giusta remunerazione.

Tra i contenuti si trovano, tra l’altro: la possibilità per gli editori di chiedere il pagamento per l’uso di brevi frammenti di testo; l’adozione di misure “efficaci e proporzionate” per prevenire la pubblicazione non autorizzata di contenuti protetti da copyright da parte dei siti web a scopo di lucro che ospitano principalmente contenuti pubblicati dagli utenti; le eccezioni al diritto d’autore per estrarre testi e dati da parte di istituti di ricerca scientifica.

Dopo il recente accodo del 20 febbraio tra i Ministri Ue, la Commissione Affari legali del Parlamento di Strasburgo ha approvato la proposta di riforma della direttiva sul diritto d’autore, secondo il testo di compromesso concordato recentemente con la presidenza del Consiglio Ue e la Commissione europea (16 i favorevoli, 9 i contrari): il voto finale dell’Europarlamento si potrebbe avere nella sessione di aprile, ma potrebbe essere anticipato a fine marzo, prima delle elezioni europee. Dopo la conferma definitiva e la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale Ue, i Paesi membri avranno 24 mesi di tempo per recepire le nuove norme nella legislazione nazionale.

L’accordo, a seguito del quale i diritti e gli obblighi del copyright si applicano ai contenuti pubblicati su internet, punta a fortificare la posizione dei titolari dei diritti d’autore (artisti, interpreti, musicisti, sceneggiatori) e degli editori di notizie, per contrattare accordi migliori per la retribuzione dell’uso delle loro opere sulle piattaforme online, quali Facebook, YouTube e Google.

Tra gli impegni assunti dal Parlamento, quello di assicurare che Internet rimanga uno spazio di libera espressione, per cui i frammenti degli articoli di cronaca (i cosiddetti snippet) potranno continuare a essere condivisi senza violare il diritto d’autore e la condivisione non sarà soggetta al pagamento di diritti d’autore. Al fine di evitare che le piattaforme digitali possano ricavare un beneficio da questa concessione, si è deciso che lo snippet potrà continuare a comparire in Google o ad essere condiviso su Facebook, ad esempio, ma il testo dovrà essere “molto breve”: per avere il testo integrale si dovrà andare sul sito del media che lo ha prodotto.

Resta escluso dalle nuove regole il caricamento di opere su enciclopedie online a scopi non commerciali, come Wikipedia, o piattaforme per la condivisione di software open source (come GitHub).

Maggiori diritti e remunerazione più equa

Prima le piattaforme non avevano convenienza a firmare accordi di licenza equi con i titolari dei diritti, non essendo ritenute responsabili dei contenuti caricati dai loro utenti: erano tenute soltanto a rimuovere quelli che violavano il copyright e solo su richiesta dei titolari dei diritti, il che risultava oneroso per questi ultimi.

Con l’operatività della direttiva, che avverrà dopo l’approvazione dei rappresentanti del Consiglio e dalla plenaria del Parlamento europeo, sarà introdotta la responsabilità diretta, che aumenterà le possibilità dei titolari dei diritti di ottenere accordi di licenza più giusti.

Se il rimborso concordato risulta esageratamente basso rispetto al guadagno derivante per il distributore, autori, interpreti, giornalisti e artisti potranno chiedere ai colossi della rete una remunerazione aggiuntiva per l’utilizzo delle loro opere sfruttate in forma digitale.

Le piattaforme online di piccole imprese e aziende start-up avranno obblighi meno pressanti rispetto a quelle più famose.

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