Detrazione fiscale per il verde in terrazze e giardini
Tra le novità introdotte dalla Legge di bilancio 2018 (n. 205/2017) è prevista la detrazione ai fini IRPEF del 36% delle somme spese per lavori di sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione di pozzi e per la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.
Per quello introdotto dall’art. 1, commi da 12 a 15, della citata legge 205/2017, si tratta di un “debutto”, uno sconto fiscale nuovo di zecca per il verde su balconi, cortili e giardini che, a meno di eventuali proroghe stabilite nei prossimi anni (come peraltro è accaduto spesso) viene introdotto limitatamente all’anno in corso.
Gli interventi devono essere eseguiti su unità immobiliari a uso abitativo.
Lo sconto derivante dal cosiddetto “bonus verde” si applica nel limite massimo di spesa di 5.000 euro per interventi sulle singole unità immobiliari e sulle parti esterne condominiali.
Come si deduce dalla relazione di accompagnamento, obiettivo dell’agevolazione è di valorizzare il patrimonio paesaggistico, ecologico e ambientale del nostro Paese, con particolare riguardo alle zone ad alto tasso di cementificazione. Il Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, ha dichiarato che si tratta di una misura contro l’inquinamento e che rappresenta un’opportunità per il nostro florovivaismo.
Il bonus verde
In pratica, per l’anno 2018, ai fini delle imposte sui redditi, si può detrarre dall’imposta lorda un importo pari al 36% delle spese documentate, fino a una somma complessiva delle stesse non superiore a 5.000 euro per ciascuna unità immobiliare, sostenute ed effettivamente rimaste a carico del contribuente che possiede o detiene, sulla base di un titolo idoneo, l’immobile sul quale sono effettuati gli interventi relativi alle seguenti opere:
– sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni;
– impianti di irrigazione;
– realizzazione di pozzi;
– realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.
La detrazione spetta anche a inquilini o comodatari e non è dipendente da una ristrutturazione in corso (come previsto per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici).
Per gli immobili destinati promiscuamente all’esercizio di una professione, la detrazione spetta nella misura del 50”, mentre nell’ipotesi di vendita dell’appartamento la detrazione verrà trasferita al nuovo proprietario, salvo che in caso di un differente accordo.
Il beneficio fiscale compete anche per le spese sostenute per interventi effettuati sulle parti comuni esterne degli edifici condominiali, fino a un importo massimo complessivo di 5.000 euro per unità immobiliare: in questi casi la detrazione spetta al singolo condomino nel limite della quota allo stesso imputabile, a condizione che la stessa sia stata effettivamente versata al condominio entro i termini fissati per la presentazione della dichiarazione dei redditi.
Considerato che gli interventi sono riferibili alle singole unità immobiliari, il proprietario di due immobili sui quali nel corso del 2018 decide di effettuare interventi agevolabili con il nuovo bonus ha la possibilità di detrarre il 36% di 5.000 euro per ciascuna casa.
Rientrano tra le spese oggetto dell’agevolazione anche quelle relative alla progettazione e manutenzione connesse all’effettuazione degli interventi indicati.
La detrazione IRPEF spetta a condizione che i pagamenti siano effettuati con strumenti idonei a consentire la tracciabilità delle operazioni – in sostanza, il cosiddetto “bonifico parlante” utilizzato per le detrazioni sul recupero edilizio e il risparmio energetico – e deve essere ripartita in 10 quote annuali costanti e di pari importo nell’anno in cui le spese vengono sostenute e in quelli successivi, il che equivale a dire che a una spesa di 5.000 euro corrisponderà una detrazione complessiva di 1.800 euro da ripartire in 10 rate annuali da 180 euro ciascuna