FISCALITA

Credito d’imposta per il Mezzogiorno, il nuovo modello

Dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2019 possono accedere a un credito d’imposta le imprese che acquisiscono beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive che si trovano nelle zone assistite delle Regioni ammissibili alle deroghe previste dall’art. 107, par. 3, lettere a) e c), del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, come individuate dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2014-2020 C(2014) 6424 del 16 settembre 2014.

Il comma 103 del citato art. 1 della legge 208/2015 prevede l’obbligo di presentare un’apposita comunicazione all’Agenzia delle Entrate da parte delle società destinatarie dell’agevolazione (il cosiddetto bonus Sud) e stabilisce che l’accoglimento dell’istanza costituisce presupposto per la fruizione del credito d’imposta secondo le modalità e i termini stabiliti con provvedimento dell’Agenzia.

L’art. 7-quater del decreto legge 29 dicembre 2016, n. 243, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2017, n. 18, ha modificato la disciplina del credito d’imposta, prevedendo tra l’altro:

– l’inclusione della Sardegna fra le regioni del Mezzogiorno ammesse alla deroga;

– l’innalzamento delle aliquote del credito d’imposta, stabilite nella misura massima consentita dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2014-2020;

– il calcolo del credito d’imposta sulla base dell’ammontare complessivo dei costi sostenuti;

– l’aumento dell’ammontare massimo agevolabile per ciascun progetto di investimento;

– la cumulabilità del credito d’imposta con altri aiuti di Stato e con gli aiuti de minimis, nei limiti dell’intensità o dell’importo di aiuti più elevati consentiti dalla normativa europea.

Queste modiche hanno reso necessaria la revisione del modello di comunicazione, delle relative istruzioni e del software di compilazione e trasmissione della comunicazione.

 

Il nuovo modello

Il credito, che può essere richiesto dalle imprese che intendono acquisire beni strumentali di nuova fattura e destinati a strutture produttive del Sud Italia, spetta in relazione agli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2016 fino al 31 dicembre 2019.

Con un provvedimento dello scorso 14 aprile il Direttore dell’Agenzia delle Entrate ha approvato il nuovo modello di comunicazione per la fruizione del credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno, il cosiddetto “bonus Sud” (art. 1, commi da 98 a 108, legge n. 208/2015, modificato dall’art. 7-quater, DL n. 243/2016): il nuovo modello sostituisce quello approvato con il provvedimento del 24 marzo 2016.

Il modello è utilizzato dai titolari di reddito d’impresa che intendono beneficiare del credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali nuovi da destinare a strutture produttive situate nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna e nelle zone assistite delle regioni Molise e Abruzzo. Il nuovo modello – disponibile gratuitamente sul sito internet www.agenziaentrate.gov.it – è utilizzato anche per le rinunce e le rettifiche di precedenti comunicazioni già presentate utilizzando la versione precedente.

Il modello è composto dal frontespizio con l’informativa sul trattamento dei dati personali, i dati dell’impresa beneficiaria, del rappresentante firmatario della richiesta e del referente da contattare, la rinuncia al credito richiesto o la rettifica di una precedente comunicazione, gli impegni assunti con la sottoscrizione e la dichiarazione sostitutiva di atto notorio; dal quadro A con i dati relativi al progetto d’investimento e al credito d’imposta; dal quadro B con i dati della struttura produttiva; dal

quadro C con l’elenco dei soggetti sottoposti alla verifica antimafia e dal quadro D con l’elenco delle altre agevolazioni concesse o richieste, compresi gli aiuti de minimis, come il super-ammortamento, l’iper-ammortamento e la “nuova Sabatini”, e gli altri aiuti di Stato previsti per gli stessi investimenti.

Per la trasmissione telematica della comunicazione redatta con il nuovo modello si utilizza il software denominato “CIM17”, disponibile anch’esso gratuitamente sul sito dell’Agenzia: la trasmissione può essere effettuata in modo diretto da parte dell’azienda beneficiaria oppure dagli intermediari abilitati, commercialisti e Caf. Una volta eseguita la valutazione, l’Agenzia delle Entrate rilascerà una ricevuta di attestazione relativa alla disponibilità di credito, che potrà essere utilizzato dal quinto giorno successivo alla data di rilascio.

 

Il credito d’imposta

Per quelli in beni strumentali, compresi gli acquisti in leasing, il bonus si traduce in un credito d’imposta che per le piccole imprese arriva fino al 45%, per quelle medie al 35% e per le grandi al 25%. Il credito è fruibile anche per i beni strumentali acquistati in leasing.

 

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