FISCALITA

Compliance e comunicazioni ai contribuenti: le risposte entro il 2 ottobre

Fra le numerose iniziative realizzate dall’Agenzia delle Entrate volte a favorire un dialogo e una efficace collaborazione tra Fisco e contribuente ai fini della cosiddetta tax compliance – l’adempimento spontaneo degli obblighi tributari – risulta fondamentale la condivisione delle informazioni con il contribuente, al quale viene data la possibilità di consultare tutti i dati e gli elementi in possesso dell’Agenzia sulla propria posizione tributaria. Per raggiungere questo obiettivo l’Agenzia ha predisposto e inviato vari tipi di comunicazioni: dalle lettere ai contribuenti interessati dagli studi di settore a quelle per segnalare anomalie riscontrate dal confronto tra la comunicazione annuale IVA e la dichiarazione IVA. Nel sito delle Entrate è reperibile una guida ad hoc – “L’Agenzia ti scrive: lettera di invito a regolarizzare possibili errori” – incentrata sulla comunicazione inviata alle persone fisiche per verificare la correttezza dei redditi indicati, che spiega dettagliatamente cosa fare.

La lettera è inviata ai contribuenti per posta ordinaria o per posta elettronica certificata (Pec), per chi l’ha attivata o nella sezione “L’Agenzia scrive” del Cassetto Fiscale, per chi è registrato ai servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. Destinatari sono quanti, secondo i dati risultanti all’Agenzia, non avrebbero dichiarato del tutto o in parte un reddito derivante di locazione di un immobile, da lavoro dipendente, di partecipazione in società, assegni periodici corrisposti dal coniuge, una plusvalenza, ecc. In questo modo il destinatario potrà regolarizzare la propria posizione – prima di ricevere un avviso di accertamento – con il ravvedimento operoso, istituto modificato dalla Legge di Stabilità 2015 proprio per garantire al contribuente la possibilità di effettuare correzioni e versamenti dovuti con una riduzione delle sanzioni.

Al contribuente che, invece, ritiene corretti i dati esposti in dichiarazione, basterà solo comunicarlo indicando eventuali elementi non conosciuti dall’Agenzia.

C’è tempo fino al 2 ottobre

Per inviare i documenti e fornire chiarimenti all’Agenzia delle Entrate riguardo la lettera di compliance ricevuta tra maggio e luglio e contenente richiesta di documentazione per i controlli formali sulle dichiarazioni dei redditi del 2015, c’è tempo fino al prossimo 2 ottobre. Le lettere segnalavano anomalie nella dichiarazione, con l’invito a fornire spiegazioni e/o a mettersi in regola: entro la stessa data è possibile rispondere alle comunicazioni inviate per rimediare a errori o dimenticanze sui redditi dichiarati. Le comunicazioni inviate erano relative a varie tipologie di redditi, per il periodo d’imposta 2013 (Unico Persone Fisiche o modello 730), e ai dati degli studi di settore presentati dai contribuenti per il triennio 2013-2015.

E’ arrivata la lettera: cosa fare

La lettera dell’Agenzia è un documento nel quale è specificata l’anomalia riscontrata fra i dati dichiarati e quelli attesi sulla base dei dati incrociati e riporta l’identificativo della comunicazione, i redditi che non risultano dichiarati e una tabella di dettaglio delle categorie reddituali alle quali si riferiscono i redditi segnalati. In allegato ci sono le istruzioni sull’utilizzo del “Cassetto fiscale” e di “CIVIS” e sulle modalità di compilazione della dichiarazione integrativa.

La prima cosa da fare per chi riceve la lettera è consultare il dettaglio delle anomalie riscontrate e verificare la correttezza dei rilievi.

Quanti hanno ricevuto la comunicazione possono chiarire subito la propria posizione mettendosi in contatto con l’Agenzia chiedendo ulteriori informazioni e per farlo hanno due possibilità:

  • se riconoscono la correttezza dei rilievi errori segnalati dal Fisco, possono correggerli con il ravvedimento operoso, presentando una dichiarazione integrativa e versando le maggiori imposte dovute, gli interessi e le sanzioni in misura ridotta. Gli importi possono essere calcolati con il software messo a disposizione nel sito delle Entrate nella pagina dedicata alla “Compliance per i cittadini”. Per predisporre e inviare la dichiarazione integrativa si può ricorrere alla nuova procedura disponibile nella sezione “L’Agenzia scrive – Invito alla Compliance” del Cassetto fiscale. La dichiarazione integrativa, da presentare esclusivamente per via telematica (direttamente o tramite intermediario abilitato), deve contenere tutti i dati dichiarati e non soltanto quelli che sono stati aggiunti o modificati; devono quindi essere indicati i redditi non dichiarati, come segnalato nella lettera ricevuta, e tutti gli altri dati relativi a redditi, oneri e crediti che erano già stati esposti nella dichiarazione originaria. Per la dichiarazione integrativa si deve utilizzare il modello Unico Persone Fisiche 2014, anche se la dichiarazione originaria è stata presentata con il modello 730;
  • se confermano l’esattezza dei dati indicati, possono comunicarlo all’Agenzia, anche mediante intermediario abilitato, entro il 2 ottobre, indicando dati e circostanze non risultanti all’Agenzia, evitando di ricevere un avviso di accertamento.

Si possono contattare i Centri di assistenza multicanale (Cam) delle Entrate, ai numeri 848.800.444 da telefono fisso e 06.96668907 da cellulare, da lunedì a venerdì dalle 9 alle 17, selezionando l’opzione “Servizi con operatore – comunicazione direzione centrale accertamento”, oppure si può andare presso la Direzione Provinciale competente o uno degli uffici territoriali delle Entrate.

I funzionari dell’Agenzia forniscono l’assistenza necessaria e spiegano i motivi alla base dell’invio.

Come pagare

Per versare gli importi dovuti per la maggiore imposta, interessi e sanzione ridotta (a 1/6 della misura minima) – che non possono essere rateizzati – si deve utilizzare il modello F24, disponibile nel sito delle Entrate e nell’apposito campo del modello va riportato il “codice atto” indicato in alto a sinistra nella lettera ricevuta; le singole voci relative a maggiore imposta, interessi e sanzione devono essere indicati in maniera distinta nei vari campi del modello F24, utilizzando gli specifici codici tributo.

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