Borse di studio ai figli dei dipendenti: esenti, se i risultati scolastici sono eccellenti
In base al TUIR (articolo 51, comma 1) costituiscono reddito di lavoro dipendente “Tutte le somme e i valori in genere, a qualunque titolo percepiti nel periodo d’imposta, anche sotto forma di erogazioni liberali, in relazione al rapporto di lavoro”. Si tratta del principio di onnicomprensività del concetto di reddito di lavoro dipendente fiscalmente rilevante, per cui sia gli emolumenti in denaro e sia i valori corrispondenti a beni, servizi e opere offerti dal datore di lavoro ai propri dipendenti costituiscono redditi
imponibili e, in quanto tali, concorrono alla determinazione del reddito di lavoro dipendente. Tra i valori che non concorrono a formare il reddito di lavoro dipendente, la norma include le somme, i servizi e le prestazioni erogati dal datore di lavoro ai dipendenti per la fruizione, da parte dei familiari a carico, dei servizi di educazione e istruzione “anche in età prescolare, compresi i servizi integrativi e di mensa ad essi connessi, nonché per la frequenza di ludoteche e di centri estivi e invernali e per borse di studio a favore dei medesimi familiari”.
Il caso
Un ente istante intende erogare borse di studio scolastiche e universitarie ai figli dei dipendenti che abbiano conseguito elevate valutazioni intermedie o votazioni finali per il diploma di scuola media inferiore e superiore e che abbiano superato gli esami principali e complementari per i vari anni del corso di studio con una elevata media voto. L’accoglimento delle domande è condizionato alla condizione che lo studente sia fiscalmente a carico del richiedente e che non abbia beneficiato né beneficerà per l’anno di riferimento di analoghe erogazioni da parte di enti pubblici o privati, anche tramite altri familiari.
La richiesta dell’istante è volta a sapere se le borse di studio possano non concorrere alla formazione del reddito di lavoro dipendente (articolo 51, comma 2, lettera f-bis del TUIR).
In caso di risposta affermativa, prosegue l’istanza, considerato che nella circolare 238/2000, è stato chiarito che l’esclusione si rende applicabile se il datore di lavoro acquisisce e conserva la documentazione attestante l’utilizzo delle somme da parte del dipendente coerentemente con le finalità stabilite, sia nel caso in cui il datore di lavoro eroghi direttamente gli importi ai dipendenti sia nel caso in cui rimborsi l’onere sostenuto dai dipendenti, l’ente domanda se sia tenuto a chiedere al dipendente la documentazione attestante l’utilizzo delle somme corrisposte.
La risposta dell’Agenzia
Nella risposta 231/2024 le Entrate ricordano che già la circolare 28 del 2016 ha precisato che nella definizione delle borse di studio a favore dei familiari dei dipendenti rientrano le erogazioni di importi corrisposti per assegni, premi di merito e sussidi per fini di studio a favore dei familiari carico; inoltre, il documento di prassi richiama la circolare 238 del 2000 che ha affermato che nella nozione di benefit con finalità didattiche e di istruzione possono essere compresi i contributi versati dal datore di lavoro per rimborsare al lavoratore le spese sostenute per le rette scolastiche, tasse universitarie, libri di testo scolastici, oltre agli incentivi economici agli studenti che conseguono livelli di eccellenza nell’ambito scolastico.
Nel caso presentato dall’ente, uno dei requisiti richiesti per l’erogazione della borsa di studio è costituito dal raggiungimento da parte dello studente di livelli di eccellenza nel percorso di studio, sia per le valutazioni intermedie o le votazioni finali, sia per il superamento di tutti gli esami universitari, principali e complementari, del piano di studio previsto dal corso di laurea.
E’ per queste ragioni che l’Agenzia sostiene che le borse di studio erogate non concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente.
Non sere alcuna documentazione In merito alla documentazione da conservare, la circolare 28 del 2016 specifica che serve a provare l’utilizzo delle somme da parte del dipendente per la fruizione dei servizi (di educazione e istruzione, integrativi e di mensa, ecc.). Le borse di studio in questione, invece, sono finalizzate a premiare il raggiungimento di livelli di eccellenza da parte degli studenti in ambito scolastico e universitario, per cui non è necessario produrre alcuna documentazione.