FISCALITA LAVORO

Bonus Iscro per gli autonomi, scade il 31 ottobre

La legge di Bilancio 2021 (n. 178/2020) disciplina l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (Iscro) e dispone, “nelle more della riforma degli ammortizzatori sociali”, l’istituzione in via sperimentale, per il triennio 2021-2023 di un bonus rivolto ai liberi professionisti, compresi i partecipanti agli studi associati o società semplici, iscritti alla Gestione separata INPS, che esercitano per professione abituale un’attività di lavoro autonomo.

I requisiti richiesti

L’indennità ISCRO è riconosciuta ai lavoratori autonomi in possesso, congiuntamente, dei seguenti requisiti:

a) non essere titolari di trattamento pensionistico diretto e non essere assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie;

b) non essere beneficiari del reddito di cittadinanza;

c) aver dichiarato, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, un reddito non superiore a 8.145 euro;

d) essere in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria;

e) essere titolari di partita IVA attiva da almeno 4 anni, alla data di presentazione della domanda;

f) aver prodotto un reddito di lavoro autonomo, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, inferiore al 50% della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei tre anni anteriori all’anno precedente alla presentazione della domanda.

In particolare, rispetto a quest’ultimo punto, che può risultare macchinoso, la circolare INPS n. 94 del 30 giugno 2021 riporta il seguente esempio, riferito a un contribuente che non 2020 ha avuto un reddito di 6.000 euro:

In questo caso il contribuente soddisfa il requisito, in quanto il reddito dell’anno 2020, di 6.000 euro, è inferiore a 7.500 euro (50% della media redditi del triennio 2019-2018-2017).

Modalità operative e calcolo

L’indennità per i lavoratori autonomi in difficoltà, assimilabile a una cassa integrazione, è pari a circa 815 euro mensili, viene erogata dall’INPS e spetta per un periodo di 6 mesi: viene riconosciuta a partire dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda.

L’invio delle domande di accesso all’Iscro – da effettuare accedendo al sito INPS mediante credenziali Spid, Cie o Cns, o tramite il Contact Center Integrato – si è aperto lo scorso 1° maggio, scade il 31 ottobre e ciascun richiedente può ottenerlo una sola volta.

Il bonus è pari al 25%, su base semestrale, dell’ultimo reddito da lavoro autonomo certificato dall’Agenzia delle entrate e già trasmesso da questa all’INPS alla data di presentazione della domanda.

Esempio: a fronte dell’ultimo reddito annuo certificato pari a 6.000 €, lo stesso verrà diviso per due (6.000/2 = 3.000) e successivamente moltiplicato per il 25% (3.000 x 25% = 750), determinando così l’importo mensile della prestazione Iscro pari a 750 euro.

Nella circolare l’INPS precisa che, in caso non sia rintracciabile alcuna dichiarazione dei redditi certificata dalle Entrate in nessuno degli ultimi 4 anni oggetto di osservazione precedenti l’anno di presentazione della domanda – quindi, per un’istanzaa del 2022, per gli anni 2018-2019-2020-2021 – la richiesta non potrà essere accolta.

Minimo e massimo

L’indennità non può essere di importo mensile inferiore a 250 euro e superiore a 800 euro: pertanto, nei casi in cui l’importo risulti inferiore al minimo o superiore al massimo, viene erogata in misura pari, rispettivamente, a 250 euro mensili e a 800 euro mensili.

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