ECONOMIA EUROPA

Bce: Pil in ripresa, con il contributo degli immigrati

Le proiezioni macroeconomiche per l’area euro elaborate a settembre dai tecnici della Banca Centrale europea prevedono una crescita del Pil in termini reali del 2,2% nel 2017, dell’1,8% nel 2018 e dell’1,7% nel 2019. Negli ultimi mesi, inoltre, c’è stato un lieve aumento dell’inflazione.

 

Occupazione, bene grazie a donne e immigrati

Risultano positivi i dati sull’occupazione grazie al contributo della manodopera di immigrati e donne. Nel Bollettino economico mensile della Bce si legge che “Nell’area dell’euro durante la ripresa l’immigrazione ha dato un ampio contributo positivo alla popolazione in età lavorativa, riflettendo soprattutto l’afflusso di lavoratori dai nuovi stati membri dell’Unione europea. A sua volta, ciò ha verosimilmente avuto un effetto considerevole sulla forza lavoro, in particolare in Germania e Italia, ma anche in altre economie minori dell’area”. Le divergenze esistenti fra il livello di istruzione degli uomini e quello delle donne spiegano perché l’aumento della forza lavoro durante la ripresa economica è stato trainato dalla partecipazione femminile; infatti, la percentuale di donne con un’istruzione terziaria è più elevata rispetto a quella degli uomini.

 

Pil area euro

Prosegue e mostra segni di crescente tenuta l’espansione economica dell’area euro, mentre “le misure di politica monetaria sostengono la domanda interna”.

Nel secondo trimestre 2017 il Pil in termini reali è salito allo 0,6% sul periodo precedente, dallo 0,5% del primo trimestre, un aumento sostenuto in prevalenza dalla domanda interna. I consumi sono spinti dagli incrementi dell’occupazione, a loro volta causati dalle riforme del mercato del lavoro e dall’aumento della ricchezza delle famiglie, mentre “Il calo della disoccupazione non è significativo”. Nel documento si evidenzia, poi, che “sebbene l’offerta di lavoro nell’area dell’euro stia continuando ad aumentare, negli ultimi dieci anni il suo tasso di crescita ha subito un rallentamento”.

 

La disoccupazione in Italia

Non esaltante lo scenario del mercato del lavoro nel nostro Paese, che nel bollettino mensile risulta tra i Paesi di alta disoccupazione dell’area euro, “che sta registrando in questa fase di ripresa un calo dell’indicatore. Non si tratta, tuttavia, di una riduzione significativa”, spiegando che i requisiti di una riduzione significativa della disoccupazione sono: 1) il tasso di discesa della disoccupazione, che dopo aver toccato il valore massimo scende di almeno 3 punti percentuali nell’arco dei 3 anni successivi; 2) la percentuale del calo della disoccupazione nel periodo, pari nell’arco dei 3 anni almeno al 25% del tasso iniziale; 3) il permanere dopo 5 anni di un tasso di disoccupazione inferiore rispetto al livello registrato all’inizio dell’episodio.

 

La politica monetaria

Per quanto concerne le prossime decisioni di politica monetaria, la Bce “ha mantenuto invariato l’orientamento di politica monetaria e deciderà in autunno riguardo una calibrazione degli strumenti di politica monetaria nel periodo successivo alla fine dell’anno”.

 

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